Bene, Lorenzo sei diventato un campione. La tua squadra formata da coetanei della tua età provenienti da diverse regioni italiane e frequentanti  le scuole superiori dei più svariati indirizzi ha convinto la giuria presieduta dal  Ministro della Pubblica Istruzione, Università e Ricerca Lorenzo Fioramonti a premiarvi con il massimo riconoscimento: prima classificata a pari merito con l'altra squadra finalista. Raccontaci un pò questa straordinaria esperienza. (L'intervista la facciamo in treno, durante il viaggio di ritorno da Matera, ndr)

 

"Allora,eravamo io, Giuseppe,Lorenzo,Alice,Mariaelena,Beatrice,Mattia e Riccardo.

Abbiamo partecipato a questo progetto chiamato "Hackathon",il quale trattava delle tematiche molto importanti,descritte nell'agenda 2030 (i 17 obiettivi da raggiungere entro il 2030)

 

Quale dei 17 obiettivi vi sono stati assegnati?

Al mio team sono  stati assegnati due obiettivi, ovvero il  numero 5 ed il  numero 10, i quali riguardavano le disuguaglianze tra i generi e le discriminazioni all'interno degli stati.

 

Temi molto importanti e anche molti impegnativi. Come li avete affrontati?

Il primo giorno non siamo riusciti a far molto riguardo il progetto, perché eravamo molto confusi; il secondo giorno ci siamo messi a tavolino ed abbiamo iniziato a stilare delle idee,confrontandoci tra di noi. Queste idee si sono rivelate molto valide. Il terzo giorno abbiamo lavorato tutto il tempo alla realizzazione delle nostre idee attraverso un momento di faticosa ma entusiasmante sintesi. Tutti insieme abbiamo inventato  il nome del gruppo, ovvero W.A.F.F.E (we are fighting for equality) che in tedesco vuol dire ARMA. 

 

E che c'entra ora un' ARMA?

Arma perchè quale termine migliore indica il nostro proposito di combattere tutte le disuguaglianze? 

 

Andiamo avanti, concretamente in queste giornate di intenso lavoro (dalla mattina alla sera e persino la notte)  che avete realizzato? 

E' stato molto faticoso, è vero ma pure entusiasmante. Siamo riusciti a creare un sito web di aiuto

https://mattiameng136024.wixsite.com/waffeteam andate a vedere quanto è bello, poi abbiamo creato una pagina Instagram per sponsorizzarci attraverso i social,che oggigiorno sono  molto utili per farsi della pubblicità e offrire anteprime di progetti futuri e per farci conoscere in poche parole. 

 

Interessante, tutto qui?

E no!! abbiamo anche pensato di sviluppare un videogioco destinato ai bambini per far comprendere loro che la discriminazione verso gli altri generi e verso le tutte le diversità è moralmente sbagliata,e che la diversità non è simbolo di negatività. 

 

Il gioco è qualcosa di già visto e sentito. Cosa dovrebbe avere di speciale?

E' tutto speciale perché ogni qual volta il bambino o la bambina  nello svolgimento del gioco dovessero assumere comportamenti riprovevoli e moralmente inaccettabili  volti alla discriminazione, il gioco impedisce loro non solo di andare avanti ma li retrocede pure.

 

Cosi mi sembra più interessante. Ho visto anche che la vostra presentazione in 3 minuti come tutte le altre dieci squadre è stato particolarmente originale.

Esatto! siamo riusciti a realizzare il nostro progetto anche non essendo banali nel discorso di spiegazione,cioè,non abbiamo voluto fare una cosa formale come di consueto,ma abbiamo realizzato un piccolo e divertente sketch botta e risposta tra i due speaker,ovvero tra due dei  nostri compagni di gruppo.

 

Bravo Lorenzo e bravi tutti della tua squadra. E ora?

Abbiamo coronato il nostro obiettivo. Vincere il tanto desiderato viaggio che si terrá a Dubai per l'expo 2020.

 

Questa esperienza per come l'ho vissuta mi ha fatto anche crescere culturalmente e mentalmente,ma sopratutto sono riuscito a legare nuove amicizie con persone totalmente sconosciute,che si sono rivelate anche molto colte e aperte. Ritengo e spero che le future classi possano usufruire di questa  fantastica opportunità formativa.

 

Vuoi dire qualcosa agli altri tre tuoi compagni che t'hanno accompagnato in questa avventura?

Ma sicuro!! io senza di loro, senza Flavia, Lidia e Cristiano  non sarei mai partito e oggi abbiamo vinto tutti.

 

Aldo Giuseppe Geraci

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella all’inaugurazione

dell’anno scolastico 2019/2020

 L'Aquila, 16/09/2019

 

 

Care ragazze e cari ragazzi,

 

insegnanti e personale della scuola,

 

 vi ringrazio per questa giornata. A tutti rivolgo il saluto più cordiale e un augurio sincero per il nuovo anno scolastico. Un saluto e un augurio particolare al nuovo ministro.

 

L’incontro di oggi è un richiamo ai valori della scuola, e al tempo stesso alla sua necessaria apertura all’intera società, alla comunità di cui ciascuno di noi è parte. Ringrazio i tanti giunti qui da istituti di diverse regioni italiane.

 

Un grazie molto sentito a Francesca Fialdini e Flavio Insinna che conducono con grande sensibilità questa manifestazione. Un saluto e un ringraziamento all’intera squadra Rai. Complimenti a quanti sul palco ci hanno offerto il loro talento e la loro creatività.

 

 Un ringraziamento particolare alla città de l’Aquila, alla scuola primaria “Mariele Ventre”, nome indimenticabile per bambini di tante generazioni. Una scuola che ci ospita. E ringrazio la sua direttrice.

 

Questa scuola è un simbolo. Non ha mai smesso di funzionare, anche nei giorni più drammatici seguiti al terremoto. E oggi rappresenta il desiderio e l’impegno di uscire da una provvisorietà durata troppo a lungo, e per completare quella ricostruzione che riguarda anche, naturalmente, le relazioni tra le persone, il senso di comunità, la vita sociale.

 

Le pubbliche istituzioni sono chiamate a sostenere i programmi di ricostruzione, offrendo a L’Aquila le opportunità che la sua gente e la sua storia meritano e, in egual modo, devono rispettare gli impegni verso le altre comunità colpite da sismi in anni più recenti.

 

Prima di raggiungere questa scuola, mi sono fermato davanti alla stele che ricorda gli studenti e gli insegnanti morti nella tragica notte del terremoto di dieci anni fa. Anche in loro ricordo sentiamo forte la responsabilità di assicurare una scuola di alto livello formativo.

 

Agli insegnanti, agli studenti, alle loro famiglie va garantita ovunque la massima cura per la sicurezza degli edifici, secondo gli standard esigenti che le tecnologie moderne consentono.

 

A scuola si cresce come persone. Approfondendo il sapere, scoprendo competenze e talenti, imparando a vivere con gli altri. Ancora troppi studenti lasciano precocemente la scuola senza completare il ciclo di studi. È questa una grave menomazione della vita sociale, che penalizza soprattutto il Mezzogiorno. Il tasso di abbandono scolastico è alto – anche rispetto agli standard europei – e va decisamente ridotto: è, questo, un impegno prioritario. Deve crescere, invece, il numero degli studenti che conseguono il titolo di scuola superiore, di qualificazione professionale, dei laureati.

 

Investire nella scuola è la scelta più produttiva sia per le istituzioni sia per le famiglie. Accresce il capitale sociale del Paese. Rinunciare alla formazione, o vivere la scuola senza impegno, è spesso l’anticamera dell’emarginazione, della povertà, talvolta dell’illegalità.

 

La mobilità sociale oggi si è arenata: la scuola può farla ripartire, arrecando giustizia e sviluppo.

 

La scuola per tutti è una grande conquista democratica, iscritta nella nostra Costituzione. La scuola è levatrice di libertà. Proprio il suo carattere universale e la visione unitaria dell’impegno educativo costituiscono gli anticorpi dell’omologazione e della prepotenza: per questo non possiamo rassegnarci a discriminazioni che derivano da diversità di ceti sociali o da svantaggiate condizioni economiche.

 

Abbiamo, inoltre, norme di avanguardia che tutelano e favoriscono l’inserimento dei ragazzi con disabilità: vanno pienamente e concretamente attuate. E’ compito delle istituzioni, in primo luogo, ma tutti siamo chiamati a contribuirvi.

 

La scuola italiana ha grandi meriti. E straordinarie qualità. Lo dimostrano i nostri giovani che si fanno apprezzare ovunque, in Italia e all’estero. Lo dimostrano i giovani talenti che partecipano, con successo, agli incontri internazionali. Certo, la nostra organizzazione scolastica ha limiti che dobbiamo esaminare e continuamente superare. Tuttavia, dobbiamo saper valorizzare, sempre meglio, le eccellenze che siamo stati capaci di costruire e fare in modo che generino nuove, positive esperienze.

 

Tanti meriti vanno riconosciuti agli insegnanti, ai maestri, ai professori, che mettono la loro passione e la loro preparazione a servizio dei giovani. Non sempre ricevono dalla società e dalle istituzioni il riconoscimento che è loro dovuto. Non poche volte hanno colmato con il loro senso di responsabilità e del dovere, lo spazio lasciato vuoto dalla carenza di risorse materiali o di strutture organizzative. Insieme a loro desidero ringraziare tutto il personale della scuola, che si prodiga per il bene dei ragazzi.

 

Nuove generazioni di insegnanti sono chiamate a entrare nella scuola. Questa sfida di rinnovamento è decisiva per tenere il passo con i tempi, con i linguaggi che cambiano, con i ragazzi che abitano il web e ci precedono nella società digitale. Tanti nuovi insegnanti erano brillanti studenti pochi anni fa. E’ necessario garantire questa trasmissione delle conoscenze, della cultura.

 

La scuola e la famiglia devono parlarsi, incontrarsi, collaborare tra loro. Una società aggressiva, attraversata dal risentimento, orientata a esaltare l’interesse individuale a discapito della comunità, rischia di accentuare le fratture tra insegnanti e genitori. A farne le spese sono soprattutto i ragazzi, quando i loro genitori, per prenderne in qualunque caso le parti, arrivano a screditare o, addirittura, a insolentire gli insegnanti. La nostra società ha bisogno di ascolto, di dialogo, di rispetto degli altri, di maggiore fiducia. E la fiducia comincia dalla scuola.

 

La scuola non è se stessa se non si dedica anche a scrutare il mondo di domani, se non costruisce, con il sapere, le fondamenta delle necessarie innovazioni che i tempi ci sollecitano.

 

Stamane avete parlato di ambiente, e avete, opportunamente, posto l’attenzione sulla salute del pianeta, sulla nostra responsabilità riguardo al clima, sul necessario equilibrio con la natura.

 

È bene che cresca la sensibilità sul tema dell’ambiente e della sua difesa. Mi giungono tante lettere e messaggi da ragazze e ragazzi. Non c’è tema più seguito fra di loro. L’ambiente violato e l’equilibrio da ripristinare è in cima alle preoccupazioni dei giovani.

 

I ragazzi di una scuola di Sarteano mi hanno scritto: “Salvare il nostro mondo equivale a salvare i nostri sogni”.

 

I ragazzi hanno diritto di sperare che i loro progetti migliori potranno realizzarsi. La scuola è il terreno dove coltivare questi progetti, e farli crescere.

 

Il pensiero corre a quel ragazzino di quattordici anni, che veniva dal Mali, che aveva attraversato il deserto ed è annegato in un naufragio nel Mediterraneo. Quando ne hanno ritrovato il corpo, si è scoperto che aveva cucito, nel vestito, la sua pagella. La proteggeva come la sua carta di identità, e la sua speranza.

 

La scuola è una speranza, sempre e ovunque. Rappresenta la finestra di opportunità per il futuro di ciascun giovane.

 

Compito della Repubblica è garantirla costantemente. Dobbiamo renderla più forte ed efficace.

 

Con questa intenzione, rivolgo gli auguri a voi e a chi ci sta seguendo da lontano: un anno scolastico sereno e proficuo.

 

Ragazzi, felice scuola a tutti.


Circ. n. 17

Prot. n. vedi segnatura

 

 - Al Direttore S.g.a

 - Ai docenti collaboratori del Dirigente Scolastico

 Proff. A.G. Geraci, A.R. Piobbico, P. Proietti

 - Alle/Ai docenti

 - Al personale a.t.a. tutto

 - Alle famiglie

 - Al sito Web

 

Oggetto: Auguri di buon anno scolastico.

 

Hanno inizio oggi le lezioni del nuovo anno scolastico e gli studenti e le studentesse tornano “tra i banchi di scuola” portando con sé la gioia e la forza della loro gioventù e l’istituzione scolastica, sede anche di amministrazione, organizzazione e gestione della cosa pubblica (res publica), diviene Scuola, luogo di vita.

 

L’augurio che formulo al personale docente è che sia “investito” da questo spirito vitale, fonte di rinnovamento e che da questo possa trarre auspicio per affrontare le numerose difficoltà quotidiane che sono, comunque, “passaggi” per il compimento di una elevata missione, quella della formazione della persona nell’ottica di una cittadinanza consapevole ed attiva.

 

Al personale a.t.a. rivolgo l’augurio di sentirsi sempre partecipe, nell’importanza e nel significato del proprio ruolo, anche della comunità educante in cui si trova ad operare.

 

 Alle/Agli alunne/i vorrei augurare innanzi tutto di volersi bene, dunque di essere attente/i alle scelte che compiono in questo arco fondamentale della loro esistenza, di affidarsi alla guida dei propri docenti nel percorrere questo “tratto di strada“ che, ai nostri occhi di adulti, consapevoli della vita che segue, appare impareggiabile, ma che per loro può anche essere impervio. Auguro, altresì, che siano consapevoli del privilegio di poter frequentare la scuola, anche quando, in certi giorni può apparire loro faticoso venire a lezione. Perché il privilegio è anche incontrare e stare con i propri coetanei e con i propri insegnanti ogni giorno, e condividere momenti belli o di preoccupazione.

 Ed ancora, è un grande privilegio poter apprendere, conoscere ed imparare. Chi attraversa, con serenità ed impegno il proprio percorso scolastico, costruisce anno, dopo anno un proprio patrimonio personale, culturale e, vorrei dire, spirituale “latu sensu” che niente e nessuno potrà sottrarre e che diventa alimento spontaneo di vita e, a volte, “difesa” della vita migliore. 

 L’istruzione, la cultura sono beni immateriali che nessun bene materiale può sostituire o sopprimere. Ed infine, l’istruzione, è garanzia di un proprio migliore progetto di vita e, dunque, di futuro anche lavorativo e professionale.

 

Alle famiglie, nel rimanere a loro disposizione, auguro di poter esercitare il proprio ruolo educativo con fermezza, chiarezza, pazienza esplicativa, legittima soddisfazione e spirito di collaborazione con la scuola al fine di dare ai propri figli la forza di poter affrontare la vita futura quando la rete di protezione della famiglia stessa e della scuola non ci saranno.

Nella speranza che anche quest’anno potremo tutti insieme condividere, nell’ambito del senso di appartenenza alla nostra Scuola, risultati positivi e nuovi traguardi a fronte delle nuove sfide educative, didattiche e professionali, ricordo innanzi tutto a me stessa che tutti noi adulti siamo modello agli occhi dei nostri giovani e che dobbiamo, per quanto ci sarà possibile, onorare l’etica di questa nostra responsabilità.

 

Con spirito di servizio e il consueto affetto, la vostra Preside.

 Il Dirigente Scolastico

 Preside Bianca Maria Tagliaferri